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CAIVANO. Soluzione più indolore per il Sindaco. Si è deciso di scaricare Italia Viva

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CAIVANO – Stasera ennesima riunione di maggioranza per dipanare la crisi all’indomani della proposta di Noi Campani avanzata ieri (leggi qui).

Il Sindaco riesce a liberarsi delle catene del suo zoccolo duro ma non risolve la crisi. Praticamente il primo cittadino ha deciso di scaricare Italia Viva per accontentare i mastelliani caivanesi. In poche parole ha usato la sua ultima arma, forse sempre tenuta in caldo con l’augurio di non doverla mai usare perché fidato delle debolezze del trio di Noi Campani ma se ad esso si aggiungono altri due consiglieri di cui uno scafato come Lello Del Gaudio allora la cosa diventa molto più difficile.

Allora il Sindaco, messo all’angolo, in separata sede, si chiude nelle segrete stanze con Articolo1 e M5S per sancire ulteriore “patto di sangue” atto ad appoggiarlo nel nuovo fronte che si alzerà nei confronti di Italia Viva, capirai un invito a carne e maccheroni per i partiti minori che dovranno, oggi più che mai, ringraziare a vita la fascia tricolore. Così da un lato il Sindaco si ritrova con due partiti disposti a seguirlo fino all’inferno e che nei numeri sostituisce alla perfezione quella parte dello zoccolo duro che finora gli assicurava la poltrona sotto il fondoschiena.

Ovviamente, in questa scelta, il Sindaco ha fatto “Si salvi chi può” e pensato solo ed esclusivamente ai propri interessi, come in questo caso logica vuole, secondo la legge dei numeri ma non secondo le regole della politica che non riconoscono tanta attenzione nei confronti di due partiti che messi insieme non collezionano i consensi collezionati dal primo eletto in un partito maggiore.

La fascia tricolore non ha fatto i conti con l’oste. Per portare il bilancio in giunta si ha bisogno degli atti propedeutici e della proposta di bilancio che ovviamente dovrebbe produrre l’Assessore al bilancio il cui partito si è riservato fino a Sabato per decidere se dare parere positivo all’ultima idea del primo cittadino.

Non è escluso che Pasquale Mennillo sentitosi fatto fuori da questo nuovo assetto si dimetta prima di dover portare il bilancio in giunta e non è escluso nemmeno che Italia Viva passi direttamente all’opposizione portando in dote alle minoranze la carica del Presidente del Consiglio. A questi scenari si spera che il Sindaco ci abbia pensato bene perché si teme che da sabato rivivremo di nuovo lo stesso clima di crisi. Vi terremo aggiornati.

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De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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